“Il gioco comincia quando il comportamento del bambino non è più guidato dalla necessità di apprendere o di ricercare una soluzione, ma quando viene messo in atto per soddisfare il piacere funzionale.” (Piaget).
Il proprio corpo è il primo oggetto di cui il bambino dispone, per provare il piacere funzionale e costituisce la sua prima fonte di stimolazione, in quanto permanente e sempre disponibile. Intorno al primo anno di vita è guidato dal bisogno di scoprire il modo in cui gli oggetti si collocano e agiscono nello spazio, a seconda delle azioni che esercita su di essi. Nel secondo anno di vita il bambino esprime il bisogno di agire autonomamente; a questa età cambiano i temi e le forme del gioco: si avvia all’indipendenza dei suoi movimenti, diventa abile nella manipolazione, impara a mangiare, a prendersi cura del suo corpo da solo e acquisisce la capacità di comunicare con le parole. I giochi che favoriscono il bisogno del bambino di sperimentare le abilità che nel corso della sua permanenza al nido gradualmente si sviluppano, sono: il cestino dei tesori, il gioco euristico ed il gioco simbolico, in cui realtà e finzione si intrecciano creando un’opportunità di crescita ed apprendimento e stimolando la creatività.
I giochi che favoriscono il bisogno del bambino di sperimentare le abilità che nel corso della sua permanenza al nido gradualmente si sviluppano, sono: il cestino dei tesori, il gioco euristico ed il gioco simbolico, in cui realtà e finzione si intrecciano creando un’opportunità di crescita ed apprendimento e stimolando la creatività.